Quattro giorni e non so più quanto dislivello (solo oggi, più di mille metri). È stata una cavalcata molto impegnativa, difficile mentalmente e fisicamente. Mi ha messo alla prova diverse volte, ma alcuni ambienti attraversati ci hanno lasciati senza fiato.

Arrivato a fine giornata, dopo venti estenuanti chilometri, scopro che il posto tenda dove stavamo tutti pensando di fermarci è pessimo: un vento forte da ovest rende inagibili quasi tutte le postazioni – ovviamente chi è arrivato prima si è preso le migliori. Così, un po’ deluso e un po’ arrabbiato – con chi non si sa, perché vento e acqua non fanno preferenze né portano rancore – ho mangiata una barretta, preso un ibuprofene per il ginocchio, e mi sono rimesso in marcia. Altri cinque e rotti chilometri per un posticino instabile e in pendenza. Il vento non cessa e mi riempie di sabbia la tenda, ogni tanto piove, e io continuo a scivolare sul materassino. Sarà una notte non proprio al top, ma questo è il meglio che sono riuscito a trovare oggi.

Sto continuando a registrare le mie letture dal libro, ma non ho mai avuto internet fino a stasera – e anche qui va e viene. Recupererò a tempo debito tutto gli aggiornamenti.

Che cosa mi sto dimenticando? Forse qualcosa della vita che ho messa in pausa e mi sembra così lontana, non lo so. Vorrei tanto potermi fare una doccia, mangiare qualcosa, e tornare per un breve periodo alla civiltà. Intanto abbiamo superato le duecento miglia 🎉