Se così non fosse stato, non sarei a scrivere qui anche stamattina. Non posso dire di stare benissimo, ma mi sembra che la febbre sia passata, anche se l’appetito non è ancora tornato (sono ormai diciotto ore che non mangio).

Mi sono svegliato alla solita ora, intorno alle sei, ormai abituato alla routine in tenda. Ci sarebbero parecchie cose da fare oggi, ma bisogna vedere come staremo. Dobbiamo anche gestire la prenotazione dello chalet in cui siamo – trovato all’ultimo momento ieri prima di tornare indietro e annullare la tappa giornaliera – e capire di quanto tempo avremo bisogno per recuperare davvero. Siamo partiti domenica scorsa da Banning, e l’attraversare Mission Creek più le San Gorgonio Mountains è stata davvero una fatica improba1: non è normale che dopo questi quattro giorni il corpo non abbia bisogno di calorie. Anche adesso, seduto in poltrona in soggiorno, sento il mio stomaco sottosopra, come se stesse ancora digerendo le due misere piadine di ieri.

Abbiamo anche scoperto che pure Alex, uno del gruppo di tedeschi con cui stiamo camminando, è stato male ieri sera. È improbabile che una cosa così rapida sia dovuta a qualche batterio nell’acqua; più probabilmente si tratta di un virus intestinale2. Ma la domanda vera è come l’abbiamo preso? Chi ce l’ha passato, visto che nessuno di noi condivide cibo o acqua e siamo costantemente all’aperto?

Una cosa (anzi, forse due) positiva c’è: siamo in una città abbastanza grande fornita di tutti i servizi essenziali, incluse guardie mediche e farmacie. Ma soprattutto: ieri abbiamo fatta la scelta migliore che potevamo fare: rinunciare a proseguire e trovare un modo per tirarci fuori dal trail quanto prima. Non voglio neanche immaginare come sarebbe stata la notte scorsa se l’avessimo passata in tenda.


  1. Credo sia l’aggettivo che ho usato più spesso per descrivere gli ultimi quattro giorni di trail. Rende benissimo l’idea di uno sforzo poco o per nulla ripagato. ↩︎

  2. Il virus responsabile è stato identificato in un ceppo della famiglia dei norovirus, che causano le peggiori gastroenteriti. ↩︎