L’inizio della fine del deserto
Dopo due giorni di riposo – anche se non ho fatto nessun esercizio di stretching, preferendo cazzeggiare col blog e altre cose – si riparte per le ultime 135 miglia di deserto. E stavolta lo dico sul serio: in circa otto giorni dovremmo chiudere la prima sezione del PCT, cioè la California del sud, dominata dal quel tipo (o forse tipi) di deserto che ormai conosco abbastanza bene. Il checkpoint di Kennedy Meadows segna l’inizio del secondo capitolo, il più breve, ma che si merita una sezione a sé: la Sierra Nevada. Da un punto di vista geografico – e forse anche geologico – da oggi stiamo camminando in Sierra Nevada, o almeno le sue pendici più basse. Alcune montagne sono chiamate con altri nomi: Scotie e Piute mountains. Le percorreremo da qui a Walker Pass, il vero punto d’inizio della Sierra. Sarà comunque una vegetazione simile per un po’ di miglia anche dopo Walker Pass; persino la zona di Kennedy Meadows sembra ancora deserto. Per i boschi alpini della Sierra bisognerà camminare un po’ e soprattutto alzarsi di quota.
Ho ancora alcuni dubbi sulla prossima sezione:
- Dove fare resupply?
- Mi servirà qualcosa per stare più caldo la notte?
- La piccozza? Dovrò comprarne una?
- Che scarpe prendere? Le mie sembrano quasi arrivate – sono sicuramente durate meno di quanto mi aspettassi – perché mi sembra che la capacità di ammortizzare la camminata sia un po’ (tanto) peggiorata. E il problema è l’assenza di negozi in cui provare qualche modello alternativo prima di acquistarlo.
È stata una giornata lunga perché siamo partiti tardi, un po’ troppo comodi anche oggi, e le miglia da fare sono state più di 21. Ho ascoltata un po’ la playlist che Andre e Cri mi hanno rimpolpato, ma non molto altro. Ho pensato parecchio a molte cose, in particolare:
- Ancora alla questione delle amicizie che a volte si deteriorano senza che tu te ne accorga. Pensavo che io proverei a riparare tutte quelle che mi interessano davvero, ma non è detto che tutti la pensano così. Ad alcuni va bene “buttarle via” quando non funzionano più. È la normalità, forse, ed è molto triste.
- Mi manca programmare e pasticciare con le mie cose, i miei corsi online che non concludo mai, i miei problemini, i miei puzzle, i miei side projects. Mi è dispiaciuto non poter essere andato a Pycon Italia quest’anno e incontrare un po’ di persone, di amici anche. Ma tornerà tutto, proprio tutto quello che ho messo in pausa; questi mesi sono l’occasione per distaccarsi e rigenerare le idee.
Domani negli Stati Uniti è festa, è il Memorial Day (festività civile in onore dei caduti di guerra). Mi chiedevo – e anche i miei genitori ieri me lo dicevano – dove sarò il 4 luglio, giorno della festa più importante della nazione perché è la ricorrenza dell’indipendenza dagli inglesi. In qualunque città che si rispetti sarà una grande festa, ma non so davvero se sarò in prossimità di una città. La Sierra si avvicina e mantiene tutto il suo riserbo; ci toccherà approcciarla con umiltà e rispetto in maniera da instaurare un rapporto amichevole. Credo che solo così ci lascerà passare regalandoci tutto ciò che custodisce.