Kennedy Meadows non è per nulla come nel film1, ora posso dirlo. Anzi, nulla dopo più di mille e cento chilometri dal confine col Messico è come poteva sembrare da libri, film, o racconti altrui. Però già essere qui è qualcosa di enorme. Ricordo ancora quando scrivevo sul blog che tra i miei sogni di appassionato di montagna e hiking c’era percorrere un pezzo del PCT. Ora sono qui e ne ho percorso ben più di un pezzo; ne ho percorsa a piedi una distanza che non avevo mai percorsa o immaginato di poter percorrere. Quando oggi siamo passati al Triple Crown Outfitter – uno shop ambulante con un’ampia selezione di ciò che tutti gli hiker cercano, cibo e attrezzatura – la persona responsabile (“Yogi” è stato il suo trail name) ci ha detto una cosa che meriterebbe di essere stampata da qualche parte per essere ricordata. Traduco: “il tuo corpo ti fa capire se è in grado di camminare per questa lunga distanza. Una volta che hai questa risposta, il resto è soltanto testa.”

Rispetto a ieri, oggi non abbiamo quasi camminato: meno di 15 chilometri e circa tre ore per arrivare alla strada asfaltata che, dopo quasi un miglio sotto al solito sole bollente, porta al Kennedy Meadows General Store, dove chiunque ti stringe la mano e si congratula per il traguardo. Perché le parole giuste non sono “siamo solo qui”, ma “siamo qui. Siamo già qui.”

Il resto della giornata è stato di riposo, alcune faccende tipo il bucato (non commento sulla qualità del risultato), e un po’ di socialità. Il Grumpy’s Bear Retreat è un bar/pub/locale nel mezzo del nulla che offre diversi servizi gratuiti in cambio di promesse implicite di laute consumazioni (cibo e bevande). Dopo più di un’ora di sgangherato karaoke, c’era ancora gente sulla veranda del locale gozzovigliare urlando. Noi siamo un po’ più lontani, verso il bosco, tutti nella propria tenda. Domani ci saranno altre cose di cui occuparsi, ma sarà ancora una giornata di riposo. Non mi importa nulla se gli altri due italiani partiti un mese dopo di noi hanno già fatto più di duecento miglia; io, dopo settecento, mi merito un po’ di relax.

🌎 Where am I?


  1. “Wild” di Jean-Marc Vallée, con Reese Witherspoon, il film responsabile dell’enorme popolarità del trail dal 2014 in poi. ↩︎