Dopo la mezza giornata di rientro di ieri, oggi è stata una bella intensa. Il programma era di concatenare i passi di Glenn e Pinchot, ma non abbiamo fatto i conti con l’importante dislivello in discesa dopo Glenn (quasi 1’200 metri). Arrivati a sei miglia dal passo, abbiamo deciso di trovare un posto dopo altri duecento metri di salita, così da toglierceli domani mattina. E domani ci riproviamo: poco più di 24 chilometri e due passi: Pinchot e Mather, quest’ultimo considerato tra i più tosti nella parte della discesa perché molto ripida, soprattutto quando c’è neve. Non sembra esserne rimasta molta, ma non c’è che andare a vedere com’è e valutare il da farsi.

Non ho fatto foto, ma abbiamo superato le ottocento miglia di PCT; tra poco meno di una settimana saremo di nuovo in una città, perciò sarà d’obbligo festeggiare in qualche maniera. Stasera a cena, guardando la mappa, ci rendevamo conto di quanta California ci manchi ancora. È sconcertante, in parte: continuiamo a camminare, ogni giorno, eppure sembra che manchi sempre tanto. Però intanto siamo arrivati a ottocento. Non è neppure un terzo del trail, ma perché continuiamo a ossessionarci da ciò che ci manca? Perché sempre quel numero che in fondo non conta nulla? Potrei tornare a casa domani e avrei comunque imparato un milione di cose, sarebbe comunque stato il viaggio di una vita. Come scriveva una hiker sul sul blog nel 2017, il Canada arriverà; devi avere pazienza, vivere giorno dopo giorno, e non pensarci continuamente. Arriverà, ma c’è molto, molto altro con cui riempire il tempo che ti separa da quel giorno piuttosto che continuare a pensarci ossessivamente.

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