Estate in Sierra
Due mesi e mezzo dalla partenza, lontano da casa, dall’Italia, dall’Europa, dalla mia vita normale. Partiti a un paio di settimane dall’inizio della primavera, oggi c’è stato il solstizio d’estate (se non sbaglio, potrebbe essere il 22). Non sono mai stato così a lungo lontano da casa per un viaggio.
Oggi è stata l’ultima tappa del tratto dal Kearsarge Pass al Vermillion Valley Resort, una specie di campeggio attrezzato con ristorante, un piccolo shop, e servizi. Non solo per gli hiker, ma anche per famiglie e altra gente che viene a godersi il bosco e il lago Edison. E le zanzare, ovviamente, sempre onnipresenti. È anche un posto parecchio costoso: fare rifornimento qui mi è costato cinquanta dollari per due giorni di cibo. Con centotrenta a Bishop ne ho comprato per una settimana. La prossima tappa sarà Mammoth Lakes a circa cinquanta chilometri da qui. Dovremmo arrivare per domenica in serata.
Nonostante le zanzare che a volte ti impediscono proprio di goderti appieno il camminare in questo ambiente, alcuni scorci di laghi e boschi oggi sono stati mozzafiato. Leggevo un post su Instagram di una coppia di ragazze – compagne di liceo che stanno facendo il PCT insieme – in cui scrivevano che gli sembrava che non ci fosse un limite alla bellezza di certi luoghi della Sierra. Laghi di un blu cristallino, vette ancora innevate, passi erti e rocciosi, boschi centenari (come mai non ne abbiamo in Italia o in Europa?), torrenti impetuosi che a volte si aprono in ampi terreni prativi in cui regna la tranquillità più assoluta. A volte sembra di muoversi in una scenografia costruita ad hoc, come se si fosse voluto far dimenticare a chi cammina del mondo là fuori.
Qui al resort ci sarebbe anche la possibilità di acquistare l’accesso a internet. Per venti dollari, un giorno intero allacciati ai satelliti di Starlink. Ho deciso di farne a meno: un po’ per continuare l’esperimento di giorni offline – con le due persone a cui scrivo dove sono e se sono ancora vivo ci comunico anch’io via satellite – e poi anche perché, in fondo, non mi serve davvero. Attenzione: per uno come me vivere senza internet sarebbe impossibile; non sto dicendo che ci rinuncerò e basta. Faccio un esperimento, ricalibro il superfluo per rimuovere ciò che è davvero in eccesso e mettere meglio a fuoco ciò che è necessario. O almeno ci provo.