Finalmente a Lake Tahoe
Prendete un volume d’acqua di circa 150 chilometri cubi. Quale stato americano pensate di poter riempire? Se immaginiamo per un attimo che la California sia un’enorme vasca, la cui superficie è di 424’000 chilometri quadrati1, potremmo riempire questa vasca per circa 35 centimetri. Trentacinque, l’intero stato, il terzo più grande della nazione dopo Alaska e Texas. Prendete una mappa degli Stati Uniti e date un’occhiata a quanto è vasta la California. Ora cercate un piccolo lago più o meno a metà dello stato, un po’ più a nord di San Francisco, proprio al confine col Nevada. Sembra minuscolo, vero?
Il Lago Tahoe è profondo cinquecento metri ed è un enorme bacino d’acqua, il terzo più grande degli Stati Uniti. Il 65% della sua acqua arriva da una sessantina di immissari che raccolgono perlopiù acqua di fusione di nevai; il resto è acqua piovana. Se lo svuotassimo tutto, i fiumi impiegherebbero 700 anni per riportarlo al volume attuale. Tutto questo snocciolare numeri è un po’ noioso, forse, ma nulla più dei numeri nudi e crudi restituisce le reali proporzioni di qualcosa.
Siamo arrivati a South Lake Tahoe con una mezza giornata di anticipo: abbiamo presa l’uscita a Carson Pass anziché continuare per i restanti sedici chilometri fino a Echo Lake. Perché? Non stiamo barando facendo così? Di nuovo: ha senso “barare” solo se esiste un set di regole ben chiaro e accettato universalmente. Un lungo trekking come questo non ne ha di regole se non quelle che decido io, e io stesso posso scegliere di cambiarle a piacimento. Senza sacrificare nulla sono arrivato mezza giornata prima, mi potrò riposare un po’ più a lungo e fare tutto ciò che mi permetterà di staccare un po’ dal trail. Perché tornare sul trail significa riprendere a lavorare. Il corpo ha un paio di fastidi, ma è la testa che è un po’ stanca, esausta della routine serrata. Riprenderemo a camminare domenica, ma adesso un po’ di tregua: è finalmente arrivato il weekend.
Arrivati al campground – che abbiamo scoperto ospitare gli hiker gratuitamente – con grande sorpresa abbiamo incontrato Andrew, un ragazzo inglese che lavora per l’esercito e con cui abbiamo iniziato a Campo ormai quasi tre mesi fa. L’avevamo perso il quarto giorno, a Mount Laguna, e non contavano di rivederlo più. Ecco che il trail ribalta di nuovo le previsioni fatte. Ci ha raccontato di aver ricevuto una specie di promozione (o un’offerta) e dovrà perciò rientrare prima. Ha un problema al tendine d’Achille ma vorrebbe camminare in Washington prima di tornare in Europa, e non gli importa molto di saltare l’Oregon, “tanto saranno ancora zanzare e boschi”. Questa sarà davvero l’ultima volta che ci vedremo, ma è stata una bella sorpresa incontrarsi di nuovo proprio adesso. È stato un po’ come incontrare un vecchio compagno delle scuole elementari con cui non pensavi avresti più incrociato la strada. Il 7 aprile sembra così lontano adesso; tutte le miglia camminate hanno già cancellato buona parte delle memorie dirette (fortuna che c’è il diario e il blog). E io non mi sento più alle scuole elementari. Forse non avrò già ottenuto un dottorato, ma penso potrei essere almeno alle scuole superiori: ho una certa esperienza del mondo, credo di conoscere più cose di quelle che in realtà so, e sono convinto di sapermela cavare più che bene. Ma c’è ancora tanto, ma tanto da imparare.
-
L’Italia ha una superficie di 301’340 chilometri quadrati. ↩︎