Solitudine
Mi mancano meno di dieci miglia e avrò concluso anche l’Oregon. Domani mi aspetta l’ultima metà (un po’ di più) di discesa verso Cascade Locks, e non vedo l’ora di arrivarci.
Oggi non ero sicuro che sarei arrivato dove sono accampato ora, così vicino alla fine. Sono molto soddisfatto, anche se mi è costata abbastanza. Avrei potuto fermarmi con altre persone dove era obbligatorio abbandonare il PCT e seguire l’Eagle Creek Trail a causa dell’incendio. Però ho davvero voglia di arrivare in città, di fermarmi, riposarmi un po’, e poi tornare a pensare a come e cosa farò dopo. Penso a come riuscirò a camminare in Washington, dove il trail attraversa alcune delle zone più remote di tutto il percorso, quando ho così tanta voglia – e sempre più frequente – di tornare in città, dove c’è internet, i caffè, i pub, la gente, e un po’ di casino. Sono stanco della tranquillità monotona dei boschi. È così assurdo dirlo?
Ho camminato da solo tutto il giorno anche oggi. Non è che non abbia incontrato nessuno, ma nessuno stava camminando con me. Anche questo, forse, mi pesa un po’. La compagnia di Fabio, con i suoi alti e bassi, era una costante da quattro mesi. Ora che dal lago Olallie sono per conto mio, come mi sento, mi dovrei chiedere? Solo? Impaurito? Oppure contento di essere già riuscito a dimostrare che me la cavo tranquillamente anche per conto mio? La risposta la conoscevo già, però. Sono anni che vivo da solo; questa sul trail è soltanto un’altra forma di solitudine. Non dico che ho cambiato idea sul vivere da solo, ma non ho neppure cambiato la mia convinzione che io non sono una persona solitaria, cioè che gode di più quando non ha nessuno intorno. A me piace condividere esperienze o chiacchierare con altre persone; mi piace fare nuove conoscenze – anche se sono timido sui primi passi – e approfondire quelle meno recenti. Sono però un po’ stanco di passare ogni giorno da solo, e temo che questo sia il destino della mia quotidianità. Saper stare bene da soli, essere in grado di bastare a se stessi, non andare nel panico quando non si ha nessuno con cui condividere dei momenti della propria vita sono tutte qualità essenziali per una persona matura – si tratta di avere una buona emotional intelligence. Tutta un’altra cosa è essere incapaci di instaurare legami solidi o non volerlo fare per uno o più pregiudizi.