Santiago #11: l’occasione inaspettata
Dopo la giornata di ieri interamente dedicata al gruppo più grande che si sia aggregato tra le persone partite da Saint Jean il 13 settembre, oggi è stata una giornata completamente diversa: abbiamo camminato perlopiù da soli, e molti di noi hanno scelte delle tappe di fine giornata diverse dal solito gruppetto con cui ci si fermava di solito.
Dopo una notte dalle temperature già autunnali (il mio sacco a pelo non ha fatto una piega però), un sole ancora da fine estate si è fatto ben sentire durante tutta la giornata, complici i molti chilometri senza un brandello di ombra: strade sterrate attraverso campi coltivati a girasoli e poco altro, alcuni già arati e pronti per le semine dell’anno prossimo. Qui e là si trovano le ormai note aree de descanso, ossia piccole zone verdi in cui potersi riposare un po’ senza soccombere al caldo e al vento (c’era anche quello stamattina, e ha ritardato parecchio la tonicità muscolare a cui siamo ormai abituati).
Varchiamo il confine con la Castiglia prima delle dieci e alle undici siamo a Belorado, primo paese che si possa chiamare tale dopo un noioso tratto che affianca una strada statale parecchio trafficata. Là ci concediamo un brevissimo pranzo a un prezzo che ci sembra sbagliato: undici euro per due tortillas e due pintxos.
Uscendo dal paese, incontriamo alcuni compagni e ci aggreghiamo alla loro pausa pranzo, avendo voglia di cambiare tema nel pomeriggio e camminare con qualcuno. Dopo un paio d’ore e senza quasi accorgerci, passiamo il piccolo villaggio di Tosantos – dove molti del gruppo sapevamo si sarebbero fermati – e facciamo un’ultima pausa con pediluvio in un piccolo torrente. L’idea era quella di accorciare il più possibile la seconda tappa di montagna che ci attende nei prossimi giorni, superata la quale saremo a Burgos.
Arriviamo a un altro minuscolo paesino neanche un’ora dopo, ormai avvezzi a camminare a poco meno di sei chilometri l’ora. Vorremmo proseguire fino alla prossima tappa intermedia, ma incontriamo un’altra compagna che conosciamo da Roncisvalle che ci dice di aver fatta la miglior doccia dall’inizio del Cammino. Non poteva convincerci in modo più efficace, e decidiamo di fermarci a Espinosa del Camino.
Doccia, stretching ormai quotidiano, un paio di birre, e una partita a carte con altre tre conoscenze creano l’atmosfera che stavamo cercando da diversi giorni, rimandata più volte anche per un po’ di paura nostra di proporre l’idea del podcast ad altre persone. Oggi invece sappiamo che avremo l’occasione perfetta per la tanto rimandata puntata speciale. E stavolta non è una vaga promessa, ma una certezza: ci serve soltanto un altro giorno per mettere insieme tutto. Siamo sicuri sarà un’aggiunta unica a questo piccolo progetto: siamo davvero riusciti a mettere in pratica ciò di cui scrivevamo qualche giorno fa, ossia che il Cammino è anzitutto una ricerca di solitudine e condivisione allo stesso tempo.