Posts tagged “santiago”

    Santiago #13: la fine?

    Oggi la parola nostalgia ha un particolare significato per me.

    Diceva allora alla sposa l’accorto Odisseo: «Non siamo ancora giunti alla fine dei travagli, mia sposa, mi resta un’impresa immane, lunga e difficile, e devo compierla tutta. Così mi predisse l’anima di Tiresia il giorno in cui scesi nella dimora di Ade, cercando la via del ritorno per me e per i compagni. Ma via, andiamo a letto, sposa, abbandoniamoci finalmente al sonno soave».

    Gli rispose la saggia Penelope: «Il letto per te sarà pronto ogni volta che vuole il tuo cuore, perché gli dei ti hanno concesso di ritornare nella tua bella dimora e nella terra dei padri. Ma poiché hai parlato e un dio te l’ha messo nell’animo, dimmi qual è questa impresa: se devo saperlo più tardi, è meglio che lo sappia fin d’ora». —“Odissea”, libro 23, trad. di Maria Grazia Ciani, Feltrinelli

    L’arrivo a Burgos e la fine di questo mio Cammino. I chilometri percorsi non contano davvero nulla, e il mio zaino è più leggero che mai, ma ciò che davvero mi riporto a casa non ha un peso né si può misurarne il valore con qualunque strumento materiale

    Buen Camino ai compagni che continuano. Spero davvero di incontrarvi di nuovo, prima o poi, magari per camminare ancora insieme.

    Crediti musicali: Victor Lundberg, “I’m a ghost” & “Unbounded horizons”, courtesy of Epidemic Sound.

    Santiago #12: motivazioni e paure di alcuni compagni di viaggio

    Siamo ormai alla fine di questo piccolo progetto lungo il Cammino di Santiago: domani in circa quindici chilometri arriveremo a Burgos, l’ultima tappa per uno di noi. Domani avremo sicuramente diverse foto da un’altra delle città più grandi che si incontrano lungo il Cammino, ma non poteva esserci occasione migliore per la prima delle due puntate speciali che abbiamo preparato in questi giorni. È stato un lavoro di un impegno inaspettato, ma siamo certi che ne sarà valsa la pena.

    Un forte abbraccio di ringraziamento a chi ha voluto partecipare: Matteo, Ema, Daniel, Letizia, Safa, Angela. Grazie davvero ❤️

    Crediti musicali: Candelion, “Nylon string theory” & “You can take me high” – Victor Lundberg, “June 21” – Houses On The Hill, “Let it all out on me” – Sleepaway Camp, “Window with a view”, courtesy of Epidemic Sound.

    Santiago #11: l’occasione inaspettata

    Dopo la giornata di ieri interamente dedicata al gruppo più grande che si sia aggregato tra le persone partite da Saint Jean il 13 settembre, oggi è stata una giornata completamente diversa: abbiamo camminato perlopiù da soli, e molti di noi hanno scelte delle tappe di fine giornata diverse dal solito gruppetto con cui ci si fermava di solito.

    Dopo una notte dalle temperature già autunnali (il mio sacco a pelo non ha fatto una piega però), un sole ancora da fine estate si è fatto ben sentire durante tutta la giornata, complici i molti chilometri senza un brandello di ombra: strade sterrate attraverso campi coltivati a girasoli e poco altro, alcuni già arati e pronti per le semine dell’anno prossimo. Qui e là si trovano le ormai note aree de descanso, ossia piccole zone verdi in cui potersi riposare un po’ senza soccombere al caldo e al vento (c’era anche quello stamattina, e ha ritardato parecchio la tonicità muscolare a cui siamo ormai abituati).

    Varchiamo il confine con la Castiglia prima delle dieci e alle undici siamo a Belorado, primo paese che si possa chiamare tale dopo un noioso tratto che affianca una strada statale parecchio trafficata. Là ci concediamo un brevissimo pranzo a un prezzo che ci sembra sbagliato: undici euro per due tortillas e due pintxos.

    Uscendo dal paese, incontriamo alcuni compagni e ci aggreghiamo alla loro pausa pranzo, avendo voglia di cambiare tema nel pomeriggio e camminare con qualcuno. Dopo un paio d’ore e senza quasi accorgerci, passiamo il piccolo villaggio di Tosantos – dove molti del gruppo sapevamo si sarebbero fermati – e facciamo un’ultima pausa con pediluvio in un piccolo torrente. L’idea era quella di accorciare il più possibile la seconda tappa di montagna che ci attende nei prossimi giorni, superata la quale saremo a Burgos.

    Arriviamo a un altro minuscolo paesino neanche un’ora dopo, ormai avvezzi a camminare a poco meno di sei chilometri l’ora. Vorremmo proseguire fino alla prossima tappa intermedia, ma incontriamo un’altra compagna che conosciamo da Roncisvalle che ci dice di aver fatta la miglior doccia dall’inizio del Cammino. Non poteva convincerci in modo più efficace, e decidiamo di fermarci a Espinosa del Camino.

    Doccia, stretching ormai quotidiano, un paio di birre, e una partita a carte con altre tre conoscenze creano l’atmosfera che stavamo cercando da diversi giorni, rimandata più volte anche per un po’ di paura nostra di proporre l’idea del podcast ad altre persone. Oggi invece sappiamo che avremo l’occasione perfetta per la tanto rimandata puntata speciale. E stavolta non è una vaga promessa, ma una certezza: ci serve soltanto un altro giorno per mettere insieme tutto. Siamo sicuri sarà un’aggiunta unica a questo piccolo progetto: siamo davvero riusciti a mettere in pratica ciò di cui scrivevamo qualche giorno fa, ossia che il Cammino è anzitutto una ricerca di solitudine e condivisione allo stesso tempo.

    Santiago #10: condivisione

    La decima tappa di questo mio cammino di Santiago è stata per me un ritorno al passato, ai tempi della condivisione di quasi ogni cosa durante i campeggi con l’oratorio.

    Perché dico questo? Abbiamo di nuovo allungato la tappa prevista da quasi tutte le guide, che si sarebbe conclusa a Santo Domingo della Calzada, e siamo arrivati fino al piccolo paese di Grañòn, circa sette chilometri in più di campi coltivati e niente più vitigni. In questo paesino c’è un albergue tra i più suggestivi – ma forse ormai fin troppo noto a chiunque faccia il cammino – che è la chiesa del paese e i suoi edifici annessi (casa parrocchiale e altre stanze di servizio). Qui un paio di hospitaleros laici e non accolgono chiunque arrivi, dando loro uno spazio dove dormire e un materassino da campo1. Se gli spazi della casa parrocchiale finiscono, la chiesa ne può ospitare almeno un altro centinaio di pellegrini, forse di più. La cena è preparata da chi si offre, e la giornata si conclude alle nove e mezzo con una meditazione collettiva: la vela pellegrina, una candela che passa di mano in mano e dà l’occasione a ciascuno di dire ciò che si sente oppure prendersi un momento di silenzio, e l’augurio di “buon cammino” di Grañòn, un abbraccio con chiunque ti sieda accanto (e non solo). È stato un bel momento di intensa spiritualità umana, anche per chi religioso non è.

    Ormai la promessa della puntata speciale del podcast (che sarà probabilmente anche l’ultima) sta diventando una maledizione, ma oggi l’esperienza di questo albergue è stata troppo fuori dalle righe per non godersela fino in fondo. E abbiamo ancora ben tre giorni per mantenere questa promessa.

    Quel piccolo puntino luminoso che si nota in alto a destra è Venere, che ci accompagna a ogni partenza, ben prima dell’alba.


    1. Io però ho preferito dormire in tenda, nel giardino di una scuola abbandonata (?) non lontano dalla chiesa parrocchiale. ↩︎

    Santiago #9: la tappa più lunga

    Da Logroño a Najera, altra piccola città della Rioja, il penultimo paese della regione autonoma da cui passa il Cammino.

    La tappa di oggi è stata la più lunga finora: abbiamo sfiorato i primi trenta chilometri, fortunatamente quasi tutti in piano (solo 390 metri di dislivello positivo). La monotonia delle pianure coltivate a vite ce l’ha fatta dimenticare la pioggia che abbiamo presa dalla tarda mattinata fino all’ingresso a Najera: è stato il periodo di pioggia più lungo che ci è capitato finora.

    E ora la piccola anticipazione: il mio cammino in questo 2023 si concluderà a Burgos, ma Federico proseguirà fino a Santiago e (forse) a Finisterre. Il podcast era un progetto pensato e creato da entrambi, ma lui mi ha promesso che continuerà a aggiornare il blog con qualche foto e due righe ogni giorno. O almeno ci proverà. Come ci siamo detti più volte, è una fatica che verrà ampiamente ripagata.

    Santiago #8: La Rioja, il suo vino e le zanzare

    Logroño1, capoluogo della più piccola regione autonoma spagnola (La Rioja) è terra di vitigni e del suo prodotto per eccellenza. Alla fine dell’estate, inizia la festa della vendemmia, una caotica ma caratteristica fiera per le vie del centro storico.

    Una breve nota sulla tappa di oggi, paesaggisticamente molto bella e neanche troppo faticosa, sebbene i primi dieci chilometri tra campagne e vitigni sono un saliscendi continuo a cui è stato dato il nome di spaccagambe. La vera sfida – che io personalmente considero persa perché ho letteralmente sbroccato più volte – sono state le zanzare. Promemoria al me stesso futuro o a chiunque legga questo blog: premunitevi con un repellente perché in queste sezioni loro vi sorpassano in numero e tocca semplicemente arrendersi.

    Domani ritorna anche il podcast, e un paio di cose interessanti di cui parlare le abbiamo già pronte (inclusa una piccola sorpresa 😉).


    1. La Rioja conta circa trecentomila abitanti, di cui metà nella città di Logroño. ↩︎

    Santiago #7: il Cammino è solitudine e socialità

    Una inaspettata cena di gruppo ci ha fatto riflettere sulle due dimensioni del Cammino: solitudine e socialità.

    Crediti musicali: Candelion, “Cotton and Strangers”, courtesy of Epidemic Sound.

    Santiago #6: come ci nutriamo durante il Cammino?

    Sempre in attesa di riuscire a preparare la puntata speciale (lo faremo, promesso), alla seconda notte in tenda parliamo un po’ di alimentazione: cosa mangiamo e come, più qualche consiglio non richiesto.

    Crediti musicali: American Legion, “Last Stop Grand Junction”, courtesy of Epidemic Sound.

    Santiago #5: quali paure ci portiamo nello zaino?

    Torniamo a parlare di una cosa che è saltata fuori già un paio di volte: quali paure ci portiamo nello zaino?

    Crediti musicali: Sleepaway Camp, “Don’t think about it", courtesy of Epidemic Sound.

    Santiago #4: nel cuore della Navarra

    Il quarto giorno si arriva a Pamplona, capoluogo della Navarra e la città più grande che si incontra sul Cammino Francese. Tappa di poco più di 20 km – perlopiù in piano – che si è rilevata più tosta del previsto. Vista la stanchezza, il diario vocale torna domani, promesso.

    Two friends

    The journey is always ahead

    Welcome to the Basque Country

    Pamplona’s cathedral

    Santiago #3: quando ci sentiamo davvero a casa?

    Il Cammino è un luogo senza confini geografici per le persone che lo percorrono. Incontrarne così tante ci ha fatto pensare al posto che tutti noi, non solo i pellegrini, abbiamo e chiamiamo “casa”. Dov’è questo posto?

    Crediti musicali: Candelion, “What If”, courtesy by Epidemic Sound.

    Transcript

    Santiago #2: quanto mi costerà?

    Dopo i 15 chilometri di oggi, l’attraversamento dei Pirenei e del confine con la Spagna ci ha fatti tornare a riflettere sul senso di un’impresa personale come un lungo viaggio a piedi.

    Crediti musicali: Victor Lundberg, “Unbounded horizons”, courtesy of Epidemic Sound.

    Santiago #1: Le motivazioni di un viaggio

    Proviamo a capire quali motivazioni ci spingono a intraprendere un lungo viaggio.

    Crediti musicali: Candelion, “Nylon string theory”, courtesy of Epidemic Sound.

    Pecore al pascolo nella brughiera

    Il campo base

    Santiago #0: la partenza è già un viaggio

    Bordeaux train connections map

    In mezzo alla campagna francese, partiti da Bordeaux verso Bayonne – o Baiona in basco e spagnolo – l’ultima fermata intermedia prima del paese pirenaico di Saint-Jean-Pied-de-Port (o SJP d’ora in poi), il vero punto di partenza di questo Cammino Francese.

    Dopo la tempesta ancora estiva che ci ha accolti ieri all’atterraggio a Bordeaux, la giornata oggi è pulita e fresca, la notte è stata tiepida e invoglia a passare la prossima in tenda.

    Abbiamo già fatta una conta degli zaini incrociati fino a stamattina e ci siamo chiesti quanti ne rincontreremo alla vera partenza. Previsione? Un buon cinquanta percento, e ne avremo visti almeno una trentina. Ciò è un buon segno perché la condivisione con altri esseri umani è per entrambi uno dei motivi che ci ha portato su questo sentiero frequentatissimo.

    L’umore è alto – e contrasta un po’ con l’atmosfera lavorativa che avvolge la carrozza di questo TGV – l’energie pure, pronte a servirci in questo inizio che sarà una bella tappa alpina, come piace a noi.

    Appuntamento a più tardi per la prima puntata del “diario vocale” di questo Cammino. Parleremo di motivazioni personali e di quanto contano (e costano) 🥾