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There and back again
Avrei voluto intitolare questa pagina come quella di due anni fa. Perché proprio due anni fa, alla fine di otto giorni di trekking sul Sentiero Italia in Trentino, scrissi quali erano i progetti futuri.
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Andare e tornare
Non arriverò in Canada, è ufficiale. Ho dovuto cambiare programma al volo stamattina, prima di arrivare ad Harts Pass, l’ultimo trailhead che mi separa dalla fine vera, ossia geografica, di questa lunga, lunga avventura.
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Un po’ di Washington
Oggi ho un po’ – anzi, parecchio – tempo per scrivere e fare un po’ di ordine mentale.
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L’ultima sfida
Non posso sapere se sarà davvero l’ultima, ma mi aspetta l’ennesima prova a cui mi sta sottoponendo il trail.
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Solitudine
Mi mancano meno di dieci miglia e avrò concluso anche l’Oregon. Domani mi aspetta l’ultima metà (un po’ di più) di discesa verso Cascade Locks, e non vedo l’ora di arrivarci.
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Chi è un viaggiatore?
Sono davanti al Timothy Lake ad aspettare che la mia cena sia pronta. Non ho ancora montata la tenda, né trovato un posto dove lo farò. È la prima volta da aprile che non sto per cenare nel posto in cui dormirò. Il motivo? Sono stato un po’ ottimista e credevo che fosse più facile strappare una notte gratis in un campeggio attrezzato; e invece no: avrei dovuto pagare $22 per un posto tenda, quando se proseguissi circa un miglio sarei sull’altra sponda del lago e ci sarebbero molti (spero) posti tenda gratuiti. Perché allora sono venuto qui? Per cercare della comodità? Per ispirare pietà o compassione?
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Gli ultimi cento dell’Oregon
Patience, like a muscle, must be exercised to get stronger. A blog post by Caitlin Olson
Mancano un po’ più di cento miglia, ma domani sera ne avrò camminate abbastanza da avere un numero a due cifre. Oggi sono entrato nella Mount Jefferson Wilderness, e il monte del nome è uno dei tre protagonisti di quest’ultima parte dello stato più corto che si attraversa lungo il PCT.
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Un problema di una thru-hike
Giornata che avevo pensato di passare a Bend, facendo uno zero completo. E invece sono tornato sul trail; o meglio, sono tornato verso il trail, al Big Lake Youth Camp – un campeggio estivo per ragazzi, gestito dalla Chiesa Avventista del Settimo Giorno, che offre un notevole supporto agli hiker, gratuitamente. Era una tappa obbligata perché avevo spedito un pacco di cibo, perciò mi andava anche bene esserci passato un po’ prima del piano originale. Ora mi attende l’ultima sezione di un centinaio di miglia fino al Timberline Lodge (dove ho spedito un altro pacco di cibo), e poi meno di cinquanta miglia al confine con lo stato di Washington.
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Cosa pensano di me gli altri?
Giornata più leggera di ieri, ma sempre intensa. Un inizio in boschi fitti e ombrosi (e pieni di zanzare che tendevano agguati a gruppi), per poi cambiare nettamente ambiente poco dopo i venti chilometri.
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Uomo vs natura
Si legge un po’ in qualunque guida del PCT che l’Oregon è lo stato in cui si cammina più velocemente. La ragione principale è il discreto dislivello da coprire spalmato su molte miglia. Oggi, per esempio, ho camminato per quarantasette chilometri con un dislivello positivo di soli 785 metri. Coprire una distanza simile lungo la Sierra Nevada comporterebbe un dislivello almeno triplo, il che renderebbe una giornata così lunga insostenibile alla maggioranza degli hiker – forse quelli super allenati la porterebbero a casa.
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Is it finished?
Così mi chiede la frase casuale del giorno pescata dalle Oblique Strategies. E penso che la risposta sia dipende.
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Enne meno uno
Sono a meno di novecento miglia dal confine con il Canada. Lo so che un miglio non è un chilometro, ma voglio soffermarmi un attimo su quel numero: ha solo tre cifre.
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Le pause costano
Giornata molto lunga e intensa oggi: quasi quaranta chilometri, usciti da Ashland alle otto passate, le mie gambe non hanno retto tutta questa fatica in un giorno solo dopo cinque giorni di riposo.
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Oregon 🌲
Altro cambio di programma oggi. Infastidito dall’orario dell’ufficio postale di Seiad Valley che mi ha costretto a buttare via mezza giornata – ma forse avrei potuto pianificare meglio questo stop – mi sono convinto che sarebbe stato meglio essere già ad Ashland, in Oregon.
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Siamo hiker professionisti
Back on trail, ma non con troppa voglia di tornare a camminare. I due giorni ad Arcata sono stati rilassanti e rigeneranti. Soprattutto per il clima perfetto: temperatura massima mai sopra i venti gradi, minima intorno ai quindici. Si riposava da dio con finestra aperta e sacco a pelo mezzo chiuso per l’aria frizzante che ci regalava l’oceano 🌊
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A relaxing detour
Ieri uno zero a Chester, molto relax, molto caldo, e abbastanza cibo. Poco altro. A dire il vero, già venerdì pomeriggio ci siamo goduti un po’ di riposo. Oggi, invece, in circa cinque ore di macchina, ci siamo spostati dall’entroterra alla costa, da Chester fino ad Arcata, poco più a nord di Eureka.
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Sono solo a metà?
No, sono già a metà. Non importa davvero quanto tempo ci abbia messo; e se a qualcuno importasse, significa che non sta guardando ciò che conta davvero. Ho percorso 1325 miglia a piedi, cioè 2183 chilometri. È un numero impressionante non perché sia grande in sé (non lo è), ma perché ogni “più uno” che lo ha incrementato da zero al valore di oggi ha rappresentato una sfida per me, piccola o grande che fosse. Se per qualche ragione fossi costretto a tornare a casa domani, potrei già dire di aver imparato tutto ciò che volevo imparare – e molto altro ancora potrei.
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Enjoy with caution
Adesso è ufficiale: anche per la geologia non siamo più in Sierra Nevada, e tutte le montagne che d’ora in poi incontreremo fanno parte della Catena delle Cascate (Cascades Range). Ci accompagneranno fino in Washington e proseguono per tutta la costa ovest del Canada.
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Non chiamatela vacanza
Sempre più vicino a Chester e al midpoint: mancano solo ventisette miglia, e sembra di attendere il giorno di Natale. Sarà anche perché dopo Chester i miei piani cambieranno parecchio. Ne scriverò sicuramente a tempo debito, ma ho intenzione di camminare in Oregon e Washington durante agosto, perciò dovrò pianificare attentamente dove vorrei essere. Tra Oregon e Washington, c’è una famosa manifestazione dedicata ai PCT hiker dell’anno corrente (e forse anche di quelli passati) proprio a metà agosto. Partecipare fa parte del nuovo programma.
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Il Dixie Fire
Nel luglio 2021, un incendio è scoppiato nella California settentrionale, diventando rapidamente un evento catastrofico che ha bruciato un’area di 3’900 chilometri quadrati, rendendolo il singolo più grande incendio nella storia della California. È stato soprannominato Dixie Fire, dal nome di una strada vicina al punto in cui è divampato.